lunedì 17 dicembre 2012

Nota AIFA n. 55


Tale nota regola la prescrizione di una parte degli antibiotici iniettabili (tobramicina, piperacillina + tazobactam, piperacillina, netilmicina, mezlocillina, gentamicina, cefotaxima, cefoperazone, cefodizima, cefepime, ampicillina + sulbactam, amikacina). 
A decorrere dal 27 ottobre 2009 infatti sono stati eliminati dalla nota i seguenti antibiotici: cefamandolo, cefonicid, ceftezolo, cefurossima, cefmetazolo, cefotetan, cefoxitina, ceftazidima, ceftixozima, ceftriaxone, ticarcillina + acido clavulanico.

La prescrizione a carico del SSN dei suddetti antibiotici iniettabili per l’uso comunitario è limitata alle seguenti condizioni:
  • trattamento iniettivo di infezioni gravi delle vie respiratorie, delle vie urinarie, dei tessuti molli, intra-addominali, ostetrico-ginecologiche, ossee e articolari
  • trattamento iniettivo delle infezioni causate da microrganismi resistenti ai più comuni antibiotici, particolarmente nei pazienti immunocompromessi

Background scientifico

Gli obiettivi dell’uso di antibiotici iniettabili a livello domiciliare sono:
  1. ottenere il successo terapeutico in caso di infezioni gravi in ambienti extra-ospedalieri, in particolare anche quando sia in causa un agente eziologico resistente ai più comuni antibiotici o nel paziente immunocompromesso;
  2. limitare l’induzione di meccanismi di resistenza nei patogeni presenti in comunità.
La scelta terapeutica è quasi sempre su base empirica, basata su una diagnosi eziologica presuntiva, su linee guida locali, nazionali o internazionali, ma, ove possibile, va ricercata la diagnosi microbiologica che consenta una terapia mirata.
Possiamo suddividere i farmaci presenti nella nota in :
  • Cefalosporine di III (cefoperazone) e di IV generazione (cefepime).
  • Aminopenicilline protette (ampicillina+sulbactam).
  • Ureidopenicilline (mezlocillina e piperacillina).
  • Ureidopenicilline protette (piperacillina–tazobactam).
  • Aminoglicosidi (amikacina, gentamicina, netilmicina, tobramicina).
La maggior parte di queste molecole, identificate da un asterisco, sono efficaci nei confronti di Pseudomonas aeruginosa. In particolare le ureidopenicilline associate ad inibitori delle betalattamasi presentano un ampio spettro di efficacia e sono inoltre caratterizzate da una modesta tendenza all’induzione di resistenze. Le cefalosporine di III e IV generazione, così come le ureidopenicilline, associate o meno ad inibitori delle betalattamasi e gli aminoglicosidi mantengono di norma una buona attività anti-Pseudomonas.
Un razionale utilizzo degli antibiotici permette di preservare l’ambiente territoriale extraospedaliero dalla diffusione delle resistenze batteriche, mantenendolo separato da quello ospedaliero ed evitando il ricorso all’ospedalizzazione per trattare infezioni risolvibili efficacemente al domicilio del paziente.

N.B. Tali farmaci non dovrebbero rappresentare, di norma, la prima scelta terapeutica, ma vanno riservati a casi selezionati, anche allo scopo di prevenire l’insorgere di ceppi resistenti sul territorio.

Nota AIFA n. 55 integrale

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